"Il primo passo per un cervello in forma: liberarsi dagli stereotipi sull’invecchiamento" è il titolo del seminario online che terrò in collaborazione con ViverSi e Settimana del Cervello proprio in occasione della settimana internazionale del cervello 2023.
L'evento si svolgerà online sabato 18 marzo dalle ore 16 alle ore 17. L'accesso è gratuito previa registrazione: Meeting Registration - Zoom In questa oretta che trascorreremo insieme, parlerò di alcuni aspetti base del mondo degli stereotipi sull'invecchiamento presentando le scoperte scientifiche più recenti ed alcune mie considerazioni teoriche. Per arricchire la vostra esperienza, non starò a spiegare nozioni tutto il tempo, anche se ce ne sarebbe moltissimo da dire, ma cercherò di coinvolgervi in alcune riflessioni proponendovi alcune piccole attività ed un breve spazio di condivisione. Intanto, vi lascio leggere una breve introduzione: In molti percepiscono il trascorrere del tempo come un invecchiamento senza cogliere le opportunità che si celano e sono prigionieri di stereotipi che impediscono il benessere. Appena superiamo i 60-65 anni, la nostra attenzione sembra focalizzarsi solo sulle difficoltà e sui limiti dell’invecchiare, uno tra i più noti è la perdita di memoria. Questo cambio di direzione della nostra attenzione può influenzare la nostra esperienza relazionale sia verso noi stessi che con il mondo esterno e quindi influenzare sia le nostre attitudini che le scelte che facciamo rispetto alla nostra salute (Merizzi, 2021). Esiste infatti un’ampia letteratura sugli stereotipi legati all’età avanzata che conferma che un atteggiamento negativo non aiuta il processo di invecchiamento (es. Dionigi, 2015; Levy, 2003). L’invecchiare in modo sano, e quindi il mantenere un cervello in forma, non riguarda solo ciò che sappiamo sul benessere, ma prima di tutto i nostri valori e le nostre convinzioni sull’invecchiamento. Sia come cittadini che come operatori sanitari, quando ci approcciamo al processo di invecchiamento ed al far qualcosa a proposito, è importante essere consapevoli della complessità delle convinzioni e dei pregiudizi sull’invecchiamento che si manifestano dentro e fuori di noi. L’obiettivo del seminario è quello di darvi delle nozioni circa il potere degli stereotipi sull’invecchiamento, da dove vengono e come li incarniamo, e farvi riflettere su quelle che sono le vostre immagini dell’invecchiare. Grazie mille in anticipo per il vostro interesse!
1 Comment
Sono lieta di annunciare che il mio capito "Psicoterapia della Gestalt e invecchiamento" già pubblicato nel testo "Psicopatologia della situazione: la psicoterapia della Gestalt nei campi clinici delle relazioni umane" è ora disponibile anche in inglese, pubblicato da una collana di prestigio quale Routledge di Taylor&Francis. Questa è una grande soddisfazione in quanto è un privilegio per me pubblicare un mio contributo con autori e maestri-psicoterapeuti di rilievo come Margherita Spagnuolo-Lobb e Pietro Cavaleri e molti altri colleghi di cui nutro ammirazione.
In questo capitolo ho cercato di condensare la mia esperienza, i vari saperi provenienti dalla psicologia dell'invecchiamento e dalla psicoterapia della Gestalt, e le mie riflessioni sulla nostra era moderna. In particolare dò una mia visione sulla teoria del sé della Gestalt applicata al processo dell'invecchiamento, un processo che ha inizio sin dalla nostra nascita, ma del quale iniziamo a divenire consapevoli, spesso in modo negativo, solo più tardi nella vita. Il sé in Gestalt non è un'entità (tanto che si scrive in minuscolo), ma un processo, il processo della nostra esistenza, della nostra esperienza su questa terra. Il nostro sé si forma di varie funzioni nell'interazione col mondo (circostante o interno) tramite cui viviamo la nostra esperienza: quella corporea (es) che riguarda la nostra esperienza sensoriale, quella dell'io che concerne la consapevolezza del differenziarsi dall'altro, quella di personalità circa la nostra identità o il senso di essere chi siamo. Ecco, questi aspetti del sé in relazione col mondo possono modificarsi durante le fasi dell'invecchiamento. La mia analisi comprende come il processo del sé nella funzione es varia a seconda dei cambiamenti nel nostro corpo, nei nostri sensi, nella nostra cognizione, mentre a livello della funzione io cambia nel differenziarsi dall'altro e dal mondo in base all'età (e qui entrano in ballo gli stereotipi sull'invecchiamento che iniziamo ad introiettare ed incarnare sin da piccoli), in ultimo a livello della funzione personalità si modifica la nostra identità nel descriverci a noi stessi ed al mondo come anziani. Nella seconda parte del capitolo esamino altri aspetti, quali i punti di forza e cosa si acquisisce di positivo con l'invecchiamento, poi mi focalizzo su quali sono i bisogni e le sofferenze che spingono gli anziani a ricercare un supporto come la psicoterapia nel contesto in cui viviamo oggi. Infine presento un caso clinico e come secondo me si può applicare la psicoterapia della Gestalt nel lavoro con le persone anziane. Spero che questo riassunto vi invogli a leggere il mio capitolo. Vi ricordo che i webinar da me svolti, disponibili nel mio shop online, esplorano gli aspetti teorici della prima parte del capitolo. Rimango a disposizione per domande e anche per organizzare workshop o lezioni per chi fosse interessato. A questi link si possono acquistare i testi: - in italiano Psicopatologia della situazione (francoangeli.it) oppure Psicopatologia della situazione - Istituto di Gestalt HCC Italy - in inglese Psychopathology of the Situation in Gestalt Therapy: A Field-oriented (routledge.com) |
ArchivesCategories |